Racconto: “Mondi paralleli”

di Alberto Rossi

Un altro racconto breve, che può essere letto come prosecuzione del primo racconto “Caprioli e falchetti” e del secondo “Dall’alto

Mondi paralleli

Sono passate solo poche settimane dalla pubblicazione del mio saggio e non mi aspettavo di certo che una piccola libreria di Ferrara mi chiamasse per farne la presentazione. Mi metto al volante, ci vorrà un’oretta, contento e al tempo stesso con un po’ di timore per la presentazione, in un luogo sconosciuto a gente sconosciuta.
Arrivato nei pressi della città, accendo il navigatore, e imposto “via dei 4 archi”.
– tra 150 metri, svoltare a destra in via del Gallo –
Ecco, è qui, giro e mi trovo davanti un camion di una ditta di traslochi, in panne, che occupa la strada. Non c’è verso di passare e non è il caso di mettersi a discutere, vista la mole dei facchini (sarebbero comunque lividi inutili, i miei, dato che il camion non parte).
Non mi scoraggio, il TomTom del resto non poteva sapere… C’è un parcheggio proprio qui a lato, per fortuna, quindi decido di lasciare la macchina e proseguire a piedi, orientandomi con GoogleMap sullo smartphone.
Il mio sguardo passa in continuazione dallo schermo del cellulare ai cartelli delle vie, attaccati agli angoli delle case.
Ho la sensazione, a un certo punto, che potrei essere in qualsiasi città italiana, non solo a Ferrara, ma anche a Lucca, Treviso, Ancona, o un non-luogo. Sì, perché lo schermo del cell è sempre di quello stesso colore azzurrino chiaro con le strade grigie, e i cartelli delle strade hanno ovunque la stessa forma. Tutto uguale, tutto ripetuto.
Allora mi fermo, faccio un respiro profondo e sento il desiderio di “essere a Ferrara”. Dovessi anche arrivare in ritardo, rallento il passo, osservo le facciate dei palazzi, i portici, le piazzette. Un cielo, il cielo della città che si fa largo tra le linee verticali e orizzontali degli edifici.
E… chiedo. Chiedo a un signore di mezza età le indicazioni per la libreria. Lui, molto gentile, mi dice che è poco distante, sta andando proprio lì e può accompagnarmi.
Passeggiamo e chiacchieriamo, senza fretta.
La città mi appare più familiare. In dieci minuti arriviamo alla libreria, che ora mi sembra di aver sempre conosciuto.
La presentazione non mi spaventa più, sento di essere tra amici.

Post Correlati

Scrivi un commento

© 2019 Digitale Umano – un’idea di Alberto Rossi – P.IVA 02963641200 – PrivacyCredits